Scambiatori a piastre: tipologie e applicazioni

28 Febbraio 2022 | Impianti di refrigerazione, Impianti di riscaldamento, News

Gli scambiatori a piastre sono dispositivi largamente impiegati nella produzione di acqua calda sanitaria ma anche in impianti di riscaldamento o raffreddamento di interi edifici e strutture. Ne esistono principalmente due tipologie: quelli “saldobrasati” e quelli “guarnizionati” (o ispezionabili). Vediamo le differenze. 

 

Scambiatori a piastre saldobrasati

Gli scambiatori a piastre saldobrasati garantiscono una serie di applicazioni dove generalmente la viscosità del fluido è bassa e la potenza è inferiore a 200 kW.

Questa tipologia di scambiatori è progettata con una tecnologia che consente di eliminare le necessità di tenute e piastre del telaio spesse; inoltre resistono alla pressione e alla fatica termica in un’ampia gamma di applicazioni di riscaldamento e raffreddamento.

Lo scambio termico avviene attraverso le piastre dello scambiatore, evitando il mescolamento tra i due fluidi grazie alla brasatura del pacco piastre.

I principali vantaggi che offrono sono:

  • Design compatto, con pesi contenuti
  • Alta resistenza alle temperature
  • Assenza di guarnizioni
  • Elevata pressione di esercizio

 

Scambiatori a piastre guarnizionati o ispezionabili

Negli scambiatori a piastre guarnizionati o ispezionabili le piastre sono dotate di guarnizioni elastomeriche che sigillano i canali e dirigono il materiale in canali alternati. Il pacco piastre è contenuto all’interno di un telaio costituito da una piastra fissa ed una piastra di pressione mobile. Il loro design consente una facile pulizia e una semplice modifica della capacità.

All’interno dei canali il fluido caldo e quello freddo vengono distribuiti in maniera uniforme e scorrono in direzione contraria l’uno rispetto all’altro. La superficie corrugata delle piastre provoca un’alta turbolenza dei fluidi che vi scorrono all’interno, migliorando lo scambio termico anche in presenza di forti pressioni.

I benefici derivanti sono:

  • Corrugazioni differenti adatte a tutti gli scopi
  • Abbattimento delle perdite idrauliche
  • Resistenza alla corrosione
  • Flessibilità
  • Facili manutenzioni e modifiche
  • Elevata durata nel tempo

 

Applicazione degli scambiatori a piastre 

I settori di applicazione degli scambiatori di calore a piastre sono molteplici: vanno dal riscaldamento classico al teleriscaldamento, dal recupero energetico alla refrigerazione, fino all’impiantistica chimica, farmaceutica, alimentare e civile.

Ecco alcuni esempi più nel dettaglio: 

  • Impianti di riscaldamento: sono la soluzione ideale per riscaldare gli ambienti, a parità di superficie con altre tipologie di scambiatori permettono di eliminare grandi accumuli di acqua tecnica e garantire uno scambio termico costante ed equilibrato. Per un efficace riscaldamento occorre abbinare al puffer uno scambiatore di dimensioni ridotte, ad esempio ispezionabile o saldobrasato, per poter usufruire di una fonte integrativa come un termocamino, una stufa a pellet o un impianto solare.
  • Impianti di raffreddamento: in questi casi gli scambiatori vengono abbinati a chiller per il raffrescamento e progettati per ogni diverso tipo di esigenza,  riducendo in maniera significativa la quantità di glicole impiegata negli impianti.
  • Separazione idraulica: il maggiore spessore e la robustezza degli scambiatori di calore a piastre permette una separazione ottimale dei due circuiti, contrastando così ossidi e impurità dell’acqua, per un impianto termico di lunga durata.
  • Piscine: molto efficienti anche per il riscaldamento delle piscine, questi scambiatori mantengono le temperature richieste e si adattano a diverse condizioni, a seconda della portata e della presenza di cloro o acqua marina.

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