Come migliorare la qualità dell’aria indoor

3 Ottobre 2020 | Impianti per la qualità dell'aria, News

La qualità dell’aria indoor fa riferimento alla presenza o meno nell’aria di ambienti confinati di inquinanti chimici, fisici o biologici. In assenza di misure o impianti specifici, nella maggior parte degli ambienti residenziali chiusi, l’aria indoor è più inquinata di quella esterna

Vediamo di capire perché e di conoscere quali sono le misure che è possibile adottare per migliorare la qualità dell’aria indoor.

 

Le cause dell’inquinamento dell’aria indoor

La qualità dell’aria – secondo quanto si legge sul sito del Ministero della Salute – si riferisce alla qualità dell’aria che si respira negli ambienti confinati. Per ambienti confinati si intendono: abitazioni, uffici, strutture pubbliche (come ospedali, scuole, uffici, caserme, alberghi, banche), ambienti destinati ad attività ricreative e sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive), mezzi di trasporto pubblici e  privati.   

In questa definizione non rientrano i siti industriali, per i quali la qualità dell’aria interna è strettamente correlata al tipo di attività produttiva svolta ed è sottoposta a controlli e leggi specifiche.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha evidenziato che i livelli indoor di inquinamento negli ambienti confinati sono determinati da diversi fattori tra cui: 

  • materiali di costruzione 
  • sistemi di aerazione e ventilazione inadeguata
  • arredamento, tappeti, elettrodomestici 
  • prodotti utilizzati per la pulizia 
  • abitudini comportamentali degli occupanti, inclusa l’abitudine del fumo
  • mantenimento dell’edificio (ad esempio le misure per il risparmio energetico)
  • da attività metaboliche di piante e animali

 

Principali inquinanti chimici presenti nell’aria interna 

Tutte le condizioni viste sopra determinano la presenza nell’aria di inquinanti chimici che hanno effetti sulla salute dell’uomo, tra cui soprattutto: monossido di carbonio, fumo di tabacco, composti organici volatili (COV), amianto, fumo di legna, fibre di lana sintetiche (lana di roccia e lana di vetro), antiparassitari (usati per zanzare ed altri insetti), ossidi di zolfo e di azoto, ozono (emesso da alcuni tipi di stampanti laser e fotocopiatrici). 

Sono agenti inquinanti anche gli idrocarburi policiclici aromatici che vengono prodotti da combustioni incomplete di materiale organico, oppure derivanti dall’uso di combustibili come olio, carbone, legno e combustibile per la produzione di energia. 

 

Inquinanti biologici dell’aria indoor

A rendere l’aria “viziata” non contribuiscono solo gli inquinanti di derivazione chimica, ma anche di tipo biologico, ovvero microrganismi viventi che proliferano nelle nostre case. Parliamo di muffe, batteri, amebe, spore fungine, ma anche particelle non vitali come escrementi e derivati di acari, secrezioni di animali, endotossine, pollini, insetti e parassiti.

All’aria proveniente dall’esterno si sommano anche altre componenti presenti negli ambienti chiusi o semichiusi derivanti dalla respirazione e sudorazione delle persone che vivono gli spazi, quali: vapore acqueo, anidride carbonica (CO2) e diverse sostanze organiche. 

Inoltre la quantità di ossigeno presente nell’aria viene gradualmente consumata. Se dunque non è presente un adeguato sistema di ventilazione e di ricircolo, la qualità dell’aria interna tende ad alterarsi. Ciò avviene come conseguenza della presenza e dell’accumulo di sostanze inquinanti che modificano la normale composizione o stato fisico dell’aria e ne alterano la salubrità.

 

Migliorare la qualità dell’aria indoor eliminando le cause

L’aria indoor che respiriamo proviene dall’aria atmosferica esterna che entra attraverso la ventilazione naturale (porte, finestre ma anche infiltrazioni). Se l’aria che noi immettiamo dall’esterno è già inquinata, questa andrà a sommarsi agli inquinanti interni, diventando ancora più insalubre.

Come prima cosa bisogna intervenire sugli agenti interni, individuando ed eliminando – dove possibile – le fonti di inquinamento derivato dalla presenza di sostanze chimiche. Quando non è possibile rimuoverle, occorre quanto meno mitigarne gli effetti con un adeguato impianto di ventilazione

 

…o con i sistemi di ventilazione

Con la ventilazione artificiale è possibile rinnovare l’aria viziata di un ambiente, sostituendola con aria più pulita e diluire la concentrazione delle sostanze nocive prodotte da fonti interne; inoltre è possibile eliminare anche il vapore acqueo in eccesso. 

Tra i sistemi di ventilazione ne esistono diverse tipologie e combinazioni che aumentano considerevolmente non solo la qualità dell’aria indoor ma anche il comfort abitativo.  

Parliamo sia degli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) per il rinnovo dell’aria e il recupero efficace dell’energia, ma anche dell’abbinamento tra pompe di calore e ventilconvettori per il riscaldamento e la climatizzazione degli ambienti che, se dotati di filtri elettronici ad alta efficienza, contribuiscono in modo drastico alla riduzione delle polveri sottili. Anche i depuratori d’aria, gli aspiratori e i deumidificatori possono essere una valida opzione. La scelta del sistema più adatto va fatta con un tecnico che sappia valutare le effettive esigenze degli ambienti e di chi li abita. 

 

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