Certificazione impianti di climatizzazione: cos’è e a cosa serve?

20 Agosto 2020 | News

La certificazione degli impianti di climatizzazione è una dichiarazione di conformità. Ti sarà capitato di sentirla chiamare anche “Di.Co”. È sostanzialmente un documento ufficiale firmato dal titolare della ditta che ha realizzato o modificato l’impianto, e dal responsabile tecnico se diverso dal titolare. È obbligatoria e serve per certificare che l’impianto è stato realizzato nel pieno rispetto delle norme in vigore e secondo le specifiche tecniche previste del settore. 

Se sei in possesso dunque di un impianto di climatizzazione ecco cosa ti è utile  sapere. 

 

A cosa serve se ho già il libretto? 

Perché devo avere anche la dichiarazione di conformità se ho già il libretto di impianto? Dubbio legittimo, ma non si tratta solo di un adempimento burocratico. Il libretto e la certificazione sono infatti due cose diverse. 

Il libretto tiene traccia di tutti gli interventi effettuati sull’impianto (dall’installazione, alla manutenzione, alle riparazioni). È un po’ come la cartella clinica del tuo impianto.

La certificazione di conformità di un impianto di climatizzazione, invece, è un documento ufficiale regolato da un decreto ministeriale, che ti assicura che l’impianto è sicuro ed è stato progettato e realizzato secondo tutti i criteri previsti dalla legge.

 Il riferimento normativo è il Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37  e successive modifiche (DM 37/08). Anche se non si è esperti della materia è bene conoscere cosa prevede il decreto, per non incorrere in eventuali sanzioni. 

 

Che documenti deve contenere la certificazione degli impianti di climatizzazione? 

La dichiarazione di conformità per l’impianto di climatizzazione – lo ripetiamo – viene rilasciata dalla ditta installatrice ed è un plico che deve contenere al suo interno:

  1. dichiarazione che gli impianti siano stati realizzati a regola d’arte: il tecnico indica il tipo di impianto, dove è installato e la destinazione d’uso; deve specificare il tipo di intervento (nuovo impianto, trasformazione, ampliamento, manutenzione straordinaria, ecc.); e inserire i dati dell’impresa e del committente. Il documento deve essere infine timbrato e firmato dal titolare della ditta e dal responsabile tecnico.
  2. relazione tipologia dei materiali utilizzati: l’elenco dei materiali utilizzati con le rispettive marcature e certificazioni.  Anche la relazione deve essere timbrata e formata dai referenti della ditta.
  3. progetto dell’impianto: l’elaborato tecnico e tutti i documenti integrativi che attestano eventuali variazioni in corso d’opera.
  4. schema dell’impianto: descrizione dell’opera così come è stata realizzata.
  5. visura camerale e copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali dell’installatore: questi documenti confermano che la ditta sia effettivamente iscritta al registro delle imprese e che i tecnici abbiano delle competenze documentate (diplomi, attestati, certificazioni) per poter realizzare l’impianto richiesto.
  6. riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali già esistenti: necessario solo se si eseguono lavori su impianti esistenti.

 

Altri utilizzi della certificazione e cosa fare se manca

 Possedere e conservare la dichiarazione di conformità è un obbligo di legge, importante da esibire in caso di controlli. Ma ha anche altre utilità. Innanzitutto avere un impianto a norma, e quindi certificato, è una questione di sicurezza per le persone. Ha inoltre un minore impatto sull’ambiente e offre un risparmio sui consumi energetici. Un’altra funzione della dichiarazione di conformità, se allegata al rogito o al contratto di affitto, è quella di certificare l’agibilità dell’abitazione o dello stabile in questione. 

Cosa fare nel caso in cui i tuoi impianti sono stati realizzati prima dell’entrata in vigore del Decreto e non sei in possesso della certificazione? In questo caso si può ovviare con una Dichiarazione di Rispondenza (DM 37/2008 art. 7 comma 6 e art. 8 comma 6) che deve essere redatta da un professionista abilitato. 

Se hai dubbi sulla certificazione degli impianti di climatizzazione rivolgiti a Sester. Ai nostri clienti forniamo una consulenza completa sugli obblighi di legge e le procedure necessarie.